L’UE adotta un nuovo patto per la riforma dell’asilo e della migrazione

| Giugno 7, 2024
L'UE adotta un nuovo patto di riforma in materia di asilo e migrazione

L’Unione Europea ha ufficialmente approvato una revisione epocale delle sue norme in materia di asilo e migrazione.

Il 14 maggio 2024, il Consiglio europeo ha adottato dieci nuove leggi che riguardano tutti gli aspetti del processo migratorio.

Le regole aiuteranno a gestire gli arrivi ordinati, a creare procedure efficienti e a garantire un’equa ripartizione degli oneri tra gli Stati membri.

Stabilirà le procedure di screening per le richieste di asilo, la ricollocazione dei rifugiati e la restituzione dei casi respinti.

Il Segretario di Stato belga per l’asilo e la migrazione Nicole de Moor ha dichiarato che il nuovo patto “garantirà un sistema migratorio più equo e più forte” per il blocco.

“Queste nuove regole renderanno il sistema di asilo europeo più efficace e aumenteranno la solidarietà tra gli Stati membri”, ha dichiarato in un comunicato stampa.

De Moor ha aggiunto che l’UE “continuerà la sua stretta cooperazione con i paesi terzi per affrontare le cause alla radice della migrazione irregolare”.

Ha sottolineato: “Solo insieme possiamo trovare risposte alla sfida della migrazione globale”.

Aspetti chiave del Patto di riforma dell’UE in materia di asilo e migrazione

Il nuovo Patto di riforma dell’asilo e della migrazione dell’UE mira a migliorare l’intero quadro europeo in materia di asilo e migrazione.

Di seguito sono riportati gli aspetti critici della nuova legislazione:

Screening standardizzato dei migranti

Il documento delinea processi standardizzati per l’identificazione rapida dei migranti e la valutazione delle domande di asilo alle frontiere dell’UE.

Le autorità possono indirizzare i migranti irregolari e i richiedenti asilo verso le procedure appropriate alle frontiere esterne.

Il processo di screening standard dei migranti aiuterà a identificare in anticipo i casi non ammissibili.

Inoltre, garantisce l’identificazione, la sicurezza, i controlli di vulnerabilità e la valutazione dello stato di salute.

Database Eurodac aggiornato

Gli aggiornamenti del database Eurodac consentiranno di raccogliere dati più completi e accurati sui migranti, compresi i dati biometrici.

L’Eurodac raccoglie dati su diversi migranti, compresi quelli che richiedono protezione internazionale e quelli che arrivano illegalmente nell’UE.

Aiuterà a monitorare in modo più accurato la storia degli arrivi e delle richieste di asilo dei migranti.

Procedura di valutazione dell’asilo

Il nuovo quadro normativo prevede procedure di asilo semplificate in tutta l’UE con un processo di frontiera obbligatorio per i casi tipici.

Include un regolamento sul rimpatrio, che prevede norme per l’espulsione dei richiedenti asilo respinti.

Il nuovo processo di asilo determina quale paese dell’UE gestisce ogni richiesta di asilo.

Inoltre, introduce un sistema di condivisione delle responsabilità tra i membri.

Gli Stati membri che hanno un numero di richiedenti asilo superiore a quello che possono gestire possono chiedere che i rifugiati vengano trasferiti in altri Stati membri dell’UE.

Se necessario, possono anche richiedere un supporto operativo.

L’UE stabilirà delle quote per determinare il contributo che ogni nazione può dare accogliendo persone o fornendo risorse.

Durante le crisi e le emergenze, le procedure di asilo possono essere modificate quando il numero di richiedenti diventa troppo alto.

Termini di trattamento più lunghi o garanzie di asilo limitate possono verificarsi in situazioni come arrivi di massa o eventi di forza maggiore.

Con l’approvazione del Consiglio Europeo, il meccanismo di crisi può essere utilizzato solo in circostanze eccezionali e per il tempo necessario.

Gestione degli arrivi irregolari

Uno degli obiettivi del nuovo quadro normativo è quello di diminuire gli incentivi per le iscrizioni non autorizzate.

I migranti irregolari saranno sottoposti a un processo di asilo accelerato, con un rapido rimpatrio dei casi respinti dagli Stati in prima linea.

Requisiti per la protezione internazionale

Il Patto stabilisce regole e criteri uniformi per la concessione della protezione internazionale e fissa standard per l’accoglienza dei richiedenti asilo.

Ciò contribuirà a ridurre i movimenti secondari tra gli Stati membri.

Idoneità al reinsediamento UE

Il regolamento sul reinsediamento della nuova legislazione riguarda i percorsi legali e sicuri verso l’UE.

A tal fine verranno stabilite regole standard per il reinsediamento e l’ammissione umanitaria.

Paesi terzi che gestiscono le procedure di migrazione dell’UE

Alcuni Stati membri non sono del tutto d’accordo con i nuovi obblighi di ricollocazione obbligatoria e di condivisione delle responsabilità.

La Danimarca e la Repubblica Ceca hanno sostenuto la creazione di centri per l’elaborazione delle domande di asilo per i paesi non appartenenti all’UE disposti ad accogliere questi rifugiati.

Questa migrazione “externa”, simile al Safety of Rwanda Act del Regno Unito, non è stata inclusa nella legislazione adottata.

Tuttavia, alcuni Stati membri dell’UE intendono perseguire accordi bilaterali per esternalizzare parti dei processi di asilo al di fuori dell’Europa.

I critici sostengono che tali politiche violano le norme umanitarie internazionali e sono difficili da monitorare.

Alcuni sostengono che potrebbe scoraggiare gli immigrati irregolari, pur rispettando gli obblighi legali per i veri richiedenti asilo e rifugiati trasferiti attraverso i canali ufficiali.

Attuazione del nuovo quadro normativo in materia di asilo e migrazione

La Commissione europea svilupperà presto linee guida precise e standard per l’attuazione del nuovo quadro normativo in materia di asilo e migrazione.

Gli Stati membri avranno due anni di tempo per attuare le leggi adottate in materia di asilo e migrazione.

Devono stabilire sistemi di monitoraggio indipendenti e prepararsi a gestire i nuovi obblighi di screening dei migranti e le potenziali responsabilità di ricollocazione.

L’obiettivo è che l’intero sistema revisionato sia operativo in tutta l’UE entro l’inizio del 2026.