A partire dal 2024, alcuni viaggiatori avranno la possibilità di attraversare autonomamente i controlli di sicurezza degli aeroporti degli Stati Uniti (USA).
La Transportation Security Administration (TSA) degli Stati Uniti sta per testare una nuova tecnologia di screening “self-service”. La sperimentazione inizierà nel gennaio 2024 all’aeroporto internazionale Harry Reid di Las Vegas.
Il self-screening mira a migliorare l’efficienza dei controlli di sicurezza e a ridurre i tempi di attesa. Inoltre, cerca di mantenere stabile il numero di dipendenti della TSA in concomitanza con l’aumento del numero di viaggi aerei.
“Come i chioschi per le ordinazioni automatiche nei fast food e nei ristoranti, lo screening self-service consente ai passeggeri del Trusted Traveler Program di completare da soli il processo di screening di sicurezza”, ha dichiarato il Dr. John Fortune, responsabile del programma Screening at Speed, in un comunicato stampa.
Le ispezioni di autocontrollo saranno disponibili per i membri del programma TSA PreCheck, che potranno così effettuare la propria scansione del corpo.
TSA Precheck è un programma governativo statunitense che consente ai passeggeri delle compagnie aeree a basso rischio di usufruire di un processo di screening di sicurezza accelerato negli aeroporti statunitensi. È stato avviato nel 2013 e attualmente conta oltre 10 milioni di partecipanti attivi.
Si prevede che i viaggiatori che utilizzano l’opzione self-service si muovano più rapidamente attraverso il processo di screening, con un’assistenza minima da parte degli ufficiali TSA (TSO).
Fortune ha inoltre spiegato: “I viaggiatori utilizzeranno i sistemi di screening dei passeggeri e del bagaglio a mano presso le singole console o le corsie di screening, riducendo il numero di perquisizioni e ispezioni dei bagagli che i TSO devono eseguire e liberando il loro tempo da riassegnare agli aspetti più impegnativi delle operazioni di screening”.
Il self-screening non sostituirebbe gli attuali controlli di sicurezza, ma potrebbe ridurre i tempi di attesa e il carico di lavoro del personale TSA.
Come funziona l’autocontrollo TSA PreCheck
L’azienda di logistica Vanderlande, nota per lo sviluppo di scanner automatici per bagagli, ha progettato il concetto di autocontrollo che debutterà all’aeroporto di Las Vegas a gennaio.
Dopo aver inserito gli oggetti personali nello scanner automatico, i passeggeri incontreranno quattro stazioni separate con portali per il controllo del corpo.
Ogni portale è dotato di porte di ingresso e di uscita automatiche. Quando è il turno di essere controllati, i viaggiatori entrano nel portale e le porte d’ingresso si chiudono automaticamente.
Una schermata video guida i passeggeri in ogni fase. Questo include l’assunzione di una posizione corretta con le braccia in alto, simile a quella dei body scanner nella normale linea di sicurezza. I passeggeri vengono quindi sottoposti a una scansione a onde millimetriche.
Se non superano la scansione del corpo, magari a causa di un oggetto lasciato in una tasca, lo schermo video evidenzia l’area per la rimozione dell’oggetto. Le porte di ingresso si riaprono, consentendo ai passeggeri di rimuovere l’oggetto e di rientrare.
Una volta effettuato il controllo, i viaggiatori attraversano le porte di uscita per recuperare i bagagli e proseguire nel terminal.
Altri progetti per i controlli di autocontrollo
La TSA sta attualmente testando altri tre diversi prototipi di design self-service, ciascuno con fasi leggermente diverse per i viaggiatori.
L’azienda Micro-X ha progettato due diverse soluzioni per i controlli di autocontrollo dei passeggeri.
Il primo consiste in console di screening individuali basate su baccelli. Queste console includono un sistema compatto per il controllo dei bagagli a mano e un pannello piatto per il controllo dei passeggeri.
La seconda soluzione è un piccolo sistema di tomografia computerizzata (TC) a raggi X progettato per un bagaglio a mano compatto e per l’autoselezione personale.
Un altro progetto, questa volta di Voxel Radar, presenta pannelli di schermatura “in movimento”. I pannelli scansioneranno i passeggeri in tempo reale mentre depositano i bagagli a mano sul nastro trasportatore del checkpoint.
Vari prototipi di sistemi di autocontrollo sono già stati testati all’aeroporto nazionale Ronald Reagan Washington e ad Atlantic City.
Viaggi senza contatto e sistemi digitali
Molti Paesi in tutto il mondo stanno aggiornando e digitalizzando i loro sistemi per offrire ai viaggiatori un’esperienza di viaggio più fluida.
Gli aeroporti di tutto il mondo stanno implementando la biometria per un’esperienza di viaggio più rapida ed efficiente. Il Regno Unito (UK) utilizza già i varchi elettronici per i passaporti (eGates) in alcuni punti di ingresso.
L’aeroporto di Francoforte in Germania, l’aeroporto di Dubai e l’aeroporto Changi di Singapore utilizzano o si apprestano a utilizzare la biometria, come le impronte digitali e le scansioni facciali, per l’autenticazione automatica e i viaggi senza contatto.
Anche il Regno Unito e l’Unione Europea (UE) stanno digitalizzando i processi di visto e immigrazione. Il Regno Unito sta passando a una registrazione elettronica o eVisa. Allo stesso tempo, la richiesta del visto Schengen dell’UE sarà presto effettuata online. Al contrario, l’UE è pronta a lanciare il suo sistema biometrico di controllo delle frontiere in entrata e in uscita (EES).
Sia il Regno Unito che l’UE stanno snellendo il processo di immigrazione per i viaggiatori pre-verificati e a basso rischio con l’Autorizzazione elettronica di viaggio (ETA) del Regno Unito e il Sistema europeo di informazione e autorizzazione al viaggio (ETIAS) dell’UE.