Il governo del Regno Unito ha annunciato nuove misure per combattere l’abuso dei visti e lo sfruttamento dei lavoratori stranieri.
Le aziende che commettono gravi violazioni, come il mancato pagamento di salari equi o l’imposizione di tariffe illegali ai lavoratori, dovranno affrontare sanzioni severe.
Le sanzioni più severe prevedono ora il divieto per le aziende di sponsorizzare lavoratori stranieri per almeno due anni.
Questo giro di vite mira a promuovere l’equità nel mercato del lavoro e a proteggere i lavoratori vulnerabili, facendo rispettare le leggi sui visti e sull’occupazione.
La notizia arriva dopo che l’Office for National Statistics ha reso nota la cifra record di 900.000 immigrati netti nel Regno Unito nell’anno che si concluderà a giugno 2023.
Imporre un divieto più lungo all’assunzione di lavoratori stranieri
Ai datori di lavoro che violano ripetutamente le regole sui visti o commettono gravi reati sarà vietato assumere lavoratori stranieri per almeno due anni.
In precedenza, le aziende che avevano commesso reati gravi potevano essere sanzionate solo per un anno o 12 mesi.
Il raddoppio della durata della sanzione mira ad agire come un deterrente più forte contro le cattive pratiche.
Il Ministero dell’Interno non aspetterà che i datori di lavoro infrangano la legge quando ci sono già segni di abuso o sfruttamento dei visti.
Le aziende che commettono violazioni minori del visto devono intraprendere una serie di azioni specifiche che le aiutino a migliorare e a correggere i problemi.
Il governo ha esteso la durata massima di queste disposizioni da 3 a 12 mesi, garantendo una maggiore conformità alle norme sui visti.
In un comunicato stampa, il Ministro dell’Immigrazione Seema Malhotra ha sottolineato l’impegno del governo a proteggere i lavoratori e a far rispettare la legge.
“I datori di lavoro non potranno più eludere le regole con poche conseguenze o sfruttare i lavoratori internazionali per i costi che hanno sempre dovuto pagare se scelgono di non assumere sul territorio nazionale”, ha dichiarato.
Porre fine alle tasse ingiuste per i lavoratori migranti
Queste nuove misure affrontano un problema importante: la pratica di far pagare ai lavoratori migranti tariffe eccessive per la sponsorizzazione.
Alcuni datori di lavoro hanno chiesto fino a 20.000 sterline con la scusa dei costi “amministrativi” o “legali”.
Queste pratiche spesso lasciano i lavoratori profondamente indebitati e dipendenti dai loro datori di lavoro.
Il governo britannico ha reso obbligatorio per i datori di lavoro coprire tutti i costi associati all’assunzione di lavoratori internazionali.
Le aziende che violano questa regola perderanno le licenze di sponsorizzazione, impedendo loro di assumere lavoratori stranieri in futuro.
Il settore dell’assistenza è stato oggetto di particolare attenzione a causa dell’aumento dei casi di sfruttamento.
Dal luglio 2022, il Ministero dell’Interno ha revocato circa 450 licenze di sponsor nel settore a causa della non conformità.
In molti di questi casi i lavoratori venivano pagati al di sotto del salario minimo e sottoposti a condizioni di lavoro pessime.
Il Ministro della Salute Stephen Kinnock ha denunciato l’inaccettabile aumento dello sfruttamento e dell’abuso di operatori sociali stranieri.
“Se si reprimono questi datori di lavoro privi di etica, si proteggeranno i lavoratori migranti da uno sfruttamento inaccettabile e vergognoso”, ha dichiarato.
Sforzi più ampi per combattere lo sfruttamento
Le nuove misure fanno parte di un piano più ampio per ridurre lo sfruttamento dei lavoratori in tutti i settori.
Il governo sta aumentando l’applicazione della legge contro il lavoro nero e sta introducendo sanzioni più severe in caso di non conformità.
Le sanzioni includono multe, chiusura dell’attività e persino azioni penali per i trasgressori più gravi.
L’applicazione più rigorosa delle norme sui visti è in linea con l’imminente legge sui diritti del lavoro, che è ora all’esame del Parlamento.
Il nuovo disegno di legge istituirà l’Agenzia per il Lavoro Equo per far rispettare le leggi sul lavoro, compresi i salari equi e le tutele dei lavoratori.
L’obiettivo è anche quello di tutelare i diritti dei lavoratori d’oltremare, monitorare meglio la conformità e affrontare i reclami.
Questo include regolamenti per le agenzie di collocamento, l’applicazione del salario minimo nazionale, l’indennità di malattia obbligatoria e la concessione di licenze per le imprese “caporali” in settori specifici.
Per la prima volta il Regno Unito collega direttamente le regole di sponsorizzazione dei visti con la conformità alle leggi sul lavoro.
Alle aziende che violano le norme sul lavoro, come i lavoratori sottopagati o le condizioni non sicure, sarà vietato sponsorizzare lavoratori stranieri.
Questo allineamento mira a garantire un trattamento equo per tutti i lavoratori e a creare condizioni di parità per le aziende che rispettano le regole.
L’obiettivo è quello di ridurre la dipendenza del Regno Unito dai lavoratori immigrati, sostenere il reclutamento domestico e proteggere i diritti dei lavoratori in arrivo.
Le sfide e il cammino da percorrere
Alcuni gruppi di sostenitori hanno espresso preoccupazione per l’applicazione, ampiamente lodata, di norme più severe in materia di visti.
Sostengono che il governo ha bisogno di risorse aggiuntive per indagare e perseguire efficacemente le aziende che commettono reati.
Allo stesso tempo, le aziende che rispettano la legge hanno espresso preoccupazione per il potenziale onere amministrativo delle nuove regole.
Il governo ha rassicurato i datori di lavoro che le modifiche riguarderanno principalmente coloro che violano la legge.
Malhotra ha ribadito l’importanza di queste misure, affermando: “Lo sfruttamento dei lavoratori è assolutamente inaccettabile”.
Il governo mira a proteggere i lavoratori vulnerabili e a promuovere un ambiente di lavoro etico.
L’obiettivo è quello di proibire ai datori di lavoro non etici di assumere lavoratori stranieri e di allineare le norme sui visti alle leggi sull’occupazione.
Il successo di queste misure dipende da un’applicazione rigorosa e da una vigilanza continua per prevenire gli abusi.