I parlamentari britannici chiedono l’obbligatorietà del test HIV per i migranti provenienti da paesi ad alto rischio

| Novembre 13, 2024
I parlamentari britannici chiedono l'obbligatorietà del test HIV per i migranti provenienti da paesi ad alto rischio
Immagine per gentile concessione di Fernando Zhiminaicela via Pixabay

Alcuni membri del Parlamento britannico si sono espressi a favore dell’obbligatorietà del test HIV per i migranti provenienti da paesi ad alto rischio.

Questa proposta mira a contenere la diffusione dell’HIV e ad allinearsi con l’obiettivo del paese di eliminare le nuove trasmissioni entro il 2030.

Il test HIV obbligatorio si applicherebbe solo ai migranti provenienti da regioni con alti tassi di prevalenza, come l’Africa sub-sahariana.

Inoltre, è prevista una piccola tassa che il richiedente dovrà versare come parte del processo di richiesta del visto.

Il numero crescente di casi spinge a richiedere il test dell’HIV

I dati recenti dell’Agenzia per la Sicurezza Sanitaria del Regno Unito (UKHSA ) mostrano un aumento delle diagnosi di HIV, invertendo anni di tassi in calo dal 2006.

Nel 2023 sono stati segnalati oltre 6.008 nuovi casi, con un aumento del 51% rispetto all’anno precedente.

Oltre la metà, il 53%, delle diagnosi di HIV in Inghilterra riguarda persone precedentemente diagnosticate all’estero, con un aumento del 110% rispetto al 2022.

Il restante 47% è costituito da nuove diagnosi in Inghilterra, in aumento del 15% rispetto al 2022 e vicino ai livelli del 2019.

È la prima volta che le diagnosi provenienti dall’estero superano i nuovi casi identificati in Inghilterra.

L’UKHSA ha segnalato un aumento dei casi recenti di HIV, in particolare tra le persone nate al di fuori del Regno Unito, come in Africa e in altre aree ad alta prevalenza.

Il Times riporta che l’ex ministro della Salute britannico Neil O’Brien ha collegato l’aumento delle diagnosi di HIV ai cambiamenti nel sistema di immigrazione del Regno Unito.

Le modifiche alle norme sull’immigrazione hanno portato a un aumento significativo del numero di immigrati provenienti dall’Africa subsahariana.

Il deputato conservatore di Harborough, Oadby e Wigston ha chiesto che il test dell’HIV sia obbligatorio per i migranti provenienti da regioni ad alta prevalenza.

O’Brien ha sostenuto che questa misura potrebbe contribuire a ridurre la diffusione dell’HIV non diagnosticato nel Regno Unito.

La dottoressa Caroline Johnson, consulente pediatrica del Servizio Sanitario Nazionale (NHS), condivide la stessa preoccupazione, come riporta il Daily Express.

“L’introduzione del test HIV per gli immigrati è essenziale per rispettare la strategia del governo di porre fine alla trasmissione dell’HIV nel Regno Unito entro il 2030”, hanno scritto i parlamentari in un post sul blog.

Come funzionerebbe la proposta di test HIV obbligatorio

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I cittadini di oltre 50 paesi richiedono un test HIV per almeno alcune categorie di visti in paesi come l’Australia e la Nuova Zelanda.

In Australia, i richiedenti la residenza permanente devono sottoporsi al test HIV, mentre i richiedenti un visto di breve durata devono sottoporsi al test in determinate situazioni.

La Nuova Zelanda impone il test HIV ai richiedenti il visto che intendono soggiornare per più di un anno.

Secondo il piano proposto, gli immigrati provenienti da paesi con un alto tasso di HIV dovrebbero sottoporsi a un test HIV come parte del processo di richiesta del visto.

O’Brien ha dichiarato che il costo aggiuntivo sarebbe minore rispetto alle spese per i visti, alle spese di viaggio e al supplemento sanitario per l’immigrazione (IHS).

Il test HIV di solito prevede la raccolta di campioni di sangue, urina o fluido orale per verificare la presenza di anticorpi o antigeni dell’HIV.

I deputati hanno sostenuto un approccio simile all’attuale requisito di screening della tubercolosi (TB) per i richiedenti di visti a lungo termine.

Attualmente, i cittadini di 102 paesi che chiedono di soggiornare nel Regno Unito per più di sei mesi devono sottoporsi al test della tubercolosi.

Questi candidati devono trovare sul sito web del governo britannico un elenco di cliniche approvate che effettueranno il test della tubercolosi.

Dopo aver superato il test, il candidato riceverà un certificato da includere nella domanda di visto per la nomina.

Bilanciare la salute pubblica e le preoccupazioni etiche

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La proposta potrebbe essere parte integrante della più ampia strategia del Regno Unito per arrivare a zero nuove trasmissioni di HIV entro il 2030.

Questa iniziativa comprende un investimento governativo di 20 milioni di sterline per espandere il test HIV opt-out nei dipartimenti di emergenza nelle aree con alti tassi di infezione.

Il Ministro della Salute Andrea Leadsom ha riconosciuto i progressi compiuti ma ha sottolineato la necessità di strategie innovative per raggiungere l’obiettivo del 2030.

I sostenitori della proposta di selezionare il test HIV sostengono che potrebbe migliorare la diagnosi precoce e ridurre la trasmissione.

La diagnosi precoce è fondamentale perché consente agli individui di ricevere cure adeguate e riduce la possibilità di diffondere il virus.

Identificare i casi non diagnosticati al momento dell’ingresso aiuterebbe i sistemi sanitari pubblici a sostenere questi individui e a ridurre i rischi per la popolazione.

Tuttavia, la proposta del test HIV ha suscitato un dibattito tra i sostenitori della salute, che hanno sottolineato la necessità di una gestione adeguata per evitare la discriminazione.

Molti esperti temono che l’obbligatorietà del test HIV per alcuni gruppi possa stigmatizzare i migranti e ostacolare il loro accesso all’assistenza sanitaria.

La politica proposta per il test HIV mira a migliorare la prevenzione della malattia, ma deve anche mantenere gli standard etici.